Descrizione Progetto
Sculture di ogni genere compriamo, acquistiamo e vendiamo. Le tracce della scultura si perdono nella notte dei tempi, la sua storia è legata alla materia che dipende dal luogo e dal tempo in cui si è operato. Le materia che più sono state usate sono la pietra e il legno anche se in alcuni luoghi come l’Africa la Grecia la Cina e Roma si aggiungerà il bronzo. La scultura, arte antichissima, nata contemporaneamente alla pittura in epoca preistorica, fin dalle sue origini fu intesa secondo due aspetti principali: uno più legato ai modi dell’arte sorella, e cioè il rilievo – dalla forma più elementare del graffito su una superficie, alle più elaborate tecniche dell’alto e bassorilievo, fino al rilievo pittorico o “schiacciato” –, l’altro proprio ed esclusivo dell’arte scultorea, cioè la creazione a tutto tondo(statua) di un oggetto libero nello spazio, che offre diversi punti di vista e può essere contemplato da ogni lato. Fin dall’inizio vennero impiegati per la scultura materiali diversi: terracotta, pietra, gesso o stucco, legno, metalli, avorio e osso, pietre preziose; nella scultura moderna e contemporanea sono largamente impiegati i materiali plastici, le resine sintetiche e tutta la gamma delle materie “povere” (cartapesta, cartone, stracci, fili metallici ecc.). Il procedimento della lavorazione a tutto tondo prevede una serie di fasi: la creazione di un modello in gesso o creta, più o meno vicino alle dimensioni dell’opera definitiva; la trasposizione del modello al blocco di pietra, fissando i punti principali di sporgenza e rientranza; la sbozzatura grossolana dell’immagine; la lavorazione finale, per mezzo di scalpelli di vario tipo, che non necessariamente implica la fase di rifinitura (si pensi al “non-finito” di Michelangelo); la rifinitura di tutte le parti più delicate e sottili, per mezzo di uno speciale trapano detto violino e di raspe di diversa misura; l’eventuale levigatura della superficie per mezzo di raspe sottili e abrasione con pomice o sabbia, talora completata con la stesura di una patina di vernice trasparente o cera. Il procedimento non cambia sostanzialmente se si tratta di sculture in legno (in genere duro e stagionato); spesso l’opera finita viene ricoperta da una mano di gesso e colla (talora anche di una tela sottile incollata), come supporto della policromia o della doratura. Anche le forme più antiche di lavorazione dei metalli seguirono questo processo: la modellatura avveniva tagliando, curvando e martellando il metallo, con fasi alternate di riscaldamento e raffreddamento. Ma già le antiche civiltà della Mesopotamia adottarono il metodo della fusione dei metalli, che presenta tecniche diverse. Una delle più antiche è quella a getto, consistente nel versare la lega metallica liquida nell’intercapedine lasciata tra due forme simmetriche accostate, ma la tecnica più completa di fusione è quella detta a cera persa, di larghissima diffusione: il modello definitivo, in materiale refrattario, viene ricoperto da uno strato di cera modellata, cui si sovrappone un secondo strato di terra refrattaria; scaldando fortemente l’involucro la cera sciolta viene eliminata attraverso appositi sfiatatoi e nell’intercapedine viene colata la lega metallica, ottenendosi così per raffreddamento la replica della forma modellata nella cera. Il procedimento comprende un’accurata rifinitura a mano e spesso la patinatura. Come è ovvio, sia gli strumenti sia le peculiarità tecniche del tutto tondo valgono anche in buona parte per la lavorazione dei diversi tipi di rilievo, in pietra o metallo, mentre aspetti particolari assume la tecnica dell’intaglio, peculiare di manufatti in legno, avorio od osso, pietre dure.